Taranto - Riqualificazione di Porta Napoli

Progetto | Studio Elemento + Bottega 17 + Francesca Cappelli + Rebecca Bizzarri

Luogo | Taranto

Anno | 2020

Area | Intervento urbanistico

Tipo | Riqualificazione

 

Creare nuovi luogi sul mare, dentro un centro abitato, significa riuscire ad avvertire nella materia esistente i segni di relazioni inespresse, significa creare spazialità che possano coinvolgere ed interpretare l’identità specifica di un insediamento, la presenza dei suoi manufatti, la sua orografia, la luce di quel mare, la storia dei luoghi come il loro futuro.

Questo nuovo luogo urbano è caratterizzato da spazi diversi, ma legati tra di loro per poter essere comunque condivisi a seconda delle necessità e delle volontà delle persone. Uniti da un linguaggio architettonico comune e dalla precisa volontà di interpretare il loro ruolo costitutivo di un’area così particolare sul mare, divengono sistema di luoghi e funzioni attive, vivibili, inedite.

Un sistema di agopunture urbane e rigenerazione funzionale per la riqualificazione del quartiere di Porta Napoli è stato posto come base di intervento. Il progetto si snoda tra le preesistenze, integrando l’area ed interagendo con essa sia dal punto di vista urbanistico che architettonico ed ambientale, inserendo metodologicamente nel tessuto morfologico una serie di interventi riconducibili a dei “diaframmi urbani” capaci di rivoluzionare e ampliare gli spazi aperti e verdi senza annientare i caratteri salienti e l’identità stessa dell’area di progetto ma riuscendo a valorizzarli e potenziarli. Fondamentale è stato prevedere soluzioni socio-economiche sostenibili attuabili con varie metodologie e suddivisibili in lotti funzionali in modo da attuarli nel tempo per comparti. È stato quindi limitato l’istituto dell’esproprio a favore di modalità perequative e tramite baratto amministrativo a favore dei cittadini singoli o associati.

A livello funzionale sono stati creati dei nuovi poli attrattivi che mirano a restituire una propria identità a questo pezzo di città, in stretta connessione con l’Isola Madre, il quartiere Tamburi e porta d’accesso a Taranto, come centri innovativi e flessibili per modelli lavorativi alternativi incentrati sulla sostenibilità e sulla ricerca di una vera economia circolare, capace di generare valore per Taranto, sostitutivi alla grande industria, potenziando l’offerta turistica di Porta Napoli e valorizzando le bellezze naturali, storiche e paesaggistiche.

Nella parte nord-ovest del masterplan si prevede la continuazione della foresta urbana in modo tale da creare una cintura verde (green-belt) come spazio filtro a protezione della città rimarcando il concetto di margine urbano. Altri episodi di verde cittadino ricadono all’interno delle zone di intervento come innesti botanici, luoghi di incontro sociale, integrazione e dialogo. La strategia complessiva è quindi orientata a ricostruire e recuperare i paesaggi urbani degradati, ridefinire i margini della città, ampliare le zone vegetative e proporre nuove tipologie lavorative, ricreando un quartiere vivo in stretto contatto con la natura e il mare, che sia polo attrattivo per residenti, lavoratori e turisti.

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